CONSULTAZIONE SINDACALE PER MODIFICHE CONTRATTUALI UNILATERALI

da Consulenti del Lavoro.it

Il datore di lavoro che modifica unilateralmente il contratto di lavoro in una sua parte essenziale deve svolgere le procedure di informazione e consultazione previste dal diritto comunitario per i licenziamenti collettivi, se tale variazione riguarda un numero di lavoratori superiore alla soglia prevista per l’applicazione di tali procedure.  Inoltre, l’eventuale licenziamento dei dipendenti che rifiutano la modifica peggiorativa delle proprie condizioni non ha natura disciplinare e deve essere computato ai fini del raggiungimento delle soglie che determinano l’applicazione delle norme sui licenziamenti collettivi.

Questo è quanto sentenziato dalla Corte di Giustizia Europea in due sentenze simili ( C-149/16 e C492/16) che hanno interessato due ospedali polacchi. Sebbene i principi espressi nel la sentenza non non hanno per il nostro Paese una rilevandza interna immediata, potrebbero comunque stimolare una lettura estensiva delle regole esistenti.  Nel primo caso il datore aveva deciso temporaneamente la riduzione delle retribuzioni del 15%; e nel secondo, di cambiare le regole per maturare il premio di anzianità. In entrambi i casi gli ospedali avevano avvisato individualmente i lavoratori, mentre non avevano avviato una procedura di consultazione sindacale

Secondo la Corte, però, l’obbligo di avviare la procedura di consultazione decorre dal momento in cui il datore di lavoro decide di notificare la modifica unilaterale, e non dopo che la stessa è stata proposta ai singoli lavoratori. Le motivazioni dei giudici tributari europei nell’articolo a pagina 36 di Norme e Tributi del “Il Sole 24 Ore” disponibile a tutti i Consulenti del Lavoro iscritti al portale della Fondazione UniversoLavoro nel servizio quotidiano di rassegna stampa nazionale.